Disuguaglianza: la vera minaccia

Ogniqualvolta che creiamo disuguaglianza tra le persone stiamo minacciando la vita sulla Terra – e, per chi ci crede, direttamente Dio. Quel concetto di divino che pervade le cose materiali, di cui già parlavano i Greci nella concezione della realtà.

Molti di voi sono forse a conoscenza che l’Italia è per molti aspetti il fanalino di coda dell’Europa. Come abbiamo potuto permettere questo? Quando l’Italia ha la concentrazione del  patrimonio culturale mondiale maggiore, quando i nostri ricercatori sono tra i più produttivi e stimati del mondo, quando esportiamo tradizioni e innovazione ai massimi livelli di qualità, quando le nostre imprese sono un esempio di ingegno e flessibilità!

Tutto ciò lo abbiamo permesso perché come Paese abbiamo anteposto per troppi anni gli interessi di pochi a quelli dei molti: continuiamo a pensare che si possa decidere per legge chi detiene la maggior parte della ricchezza distribuibile, che esistono due pesi e due misure a seconda di chi sei e cosa fai.
Abbiamo spogliato l’uomo di ogni valore rendendo massimo unicamente il potere e il denaro. È questa, la disuguaglianza.

Vi chiedete come sarà il mondo dopo il Covid-19?
Temo lo stesso di prima
, se non cambiamo direzione, perché questa pandemia sarà molto meno catastrofica di altre, capaci in passato di decimare non migliaia, ma milioni di persone nel mondo. E nonostante questo il mondo non è cambiato più di tanto. Anzi.
Ci ritroviamo (forse) con un pianeta meno inquinato – ma non per molto, ve lo assicuro.
Quali sono quindi gli auguri che mi faccio?

Più filosofi e sociologi a curarsi del nostro futuro, e non solo una classe dirigente dispersa in cavilli e traguardi meramente economici, per di più distribuiti in maniera iniqua.
Più biologi per pensare a noi, e non solo medici per curare le malattie senza dedicare la maggior parte delle energie a prevenirle: l’apporto contemporaneo dei medici, per formazione e per come è strutturata la cultura medica attuale, non riesce a coinvolgerli in tutti i settori dove la Biologia moderna ha raggiunto traguardi immensi, divenendo capace di aiutare realmente a vivere meglio.

Parlo di biologia molecolare, genetica, clonazione, ricerca sulle malattie ereditarie, ricerca virale, batterica, protezione dalle malattie: materie che ragionano sulla complessità dei fenomeni, e non in chiave di risposta immediata alle criticità. Ad esempio, l’eccessiva sanificazione imposta dai medici scienziati di oggi potrebbe renderci più vulnerabili un domani, sterminando i tanti microorganismi che coabitano nel nostro quotidiano da milioni di anni, contribuendo a proteggerci da attacchi esterni.

mens of quality respect womens equality - disuguaglianza

Più donne scienziate e più scienziati nei ruoli decisionali, come dimostra la guida di un Paese in cui una Chimica (la dottoressa Angela Merkel) è stata in grado di comprendere, spiegare e decidere meglio di altri come contenere la crisi del Covid-19.
L’approccio scientifico e la competenza possono solo far bene allo sviluppo economico, unedo il pragmatismo ai dati numerici: la scienza richiede prove per essere confermata, e le scelte politiche hanno bisogno di una razionalità simile per passare dall’ambito delle promesse a quello dei programmi.

Infine, mi auguro che le nostre guide nella ripresa economica siano ispirati da qualcosa in cui credono. Se non si vuole credere in Dio -sempre più astratto e sempre meno reale -, che almeno si creda nell’uomo e nella sua buona volontà.

Mi auguro, quindi, una considerazione maggiore per chi finora è stato poco ascoltato: una guida fatta di competenza, sensibilità e scientificità nuove e maggiori, calibrate da valori profondi, umani, capaci di coniugare la centralità dell’uomo come individuo e al suo respiro sociale.
Una società umana nel suo intero, capace di combattere la vera minaccia che incombe sul nostro futuro: la disuguaglianza tra le persone e i popoli.

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