Le radici della SALUTE e della MALATTIA

Le radici della SALUTE e della MALATTIA

La salute è da sempre un bene non solo prezioso ma essenziale alla vita e alle normali funzioni biologiche umane. Sembra quindi ovvio pensare che per la maggior parte gli esseri umani vogliano essere sani e felici, ma ci sono alcune premesse fondamentali da considerare quando si pensa di compiere scelte corrette che riguardano il proprio stile di vita e la propria salute.
I cambiamenti sociali alla fine del secolo scorso si possono riassumere in un regime invisibile che ha progressivamente instaurato uno stile di vita individualista-competitivo, basato su modelli di rapido sfruttamento di risorse su larga scala con grandissimo impatto ambientale e enorme sottoprodotto tossico. Questo fatto è di estrema importanza perché l’equilibrio degli ecosistemi ha influito e sempre di più influisce sulla salute umana in molti modi.
Ambiente significa invariabilmente clima, alimenti, acqua, batteri, funghi, colonie di api impollinatrici, radiazioni, insomma tutta la gamma di stimoli a cui il patrimonio genetico umano deve far fronte.

Il Darwinismo sociale è stato senza dubbio uno dei sintomi chiave della competizione per il comando delle scelte di mercato e per lo sviluppo di un paradigma che ha rapidamente soggiogato scienza, tecnologia, industria e malauguratamente anche salute e medicina al puro profitto. Ecco che l’economia è diventata l’unica legge che stabilisce cosa è giusto o sbagliato per tutti. Da quando l’economia è diventata la condicio sine qua non si sono perse molte eccezionali misure di mantenimento della salute che oltre a funzionare erano anche poco dispendiose.
Nei paesi “modernizzati” l’accento sulla salute passa dall’efficienza reale all’equilibrio della macro-economia.

Ad oggi, tramite fondi per la ricerca e strutture universitarie e istituti privati, la ricerca medica e i trattamenti scelti sono dettati da sistemi finanziari e non da reali benefici di salute a lungo termine.
Detto semplicemente, si cura molto la patologia e poco la salute. Questo perché, con gli attuali modelli, la salute non dà profitto, mentre la malattia cronica diventa un “ottimo” investimento.

La natura e i suoi sistemi sostenibili non danno lucro su cui speculare ma ridistribuiscono salute e felicità alla popolazione.
Tutto questo schema risulta quindi in un colossale turnover – ma non necessariamente per il vero benessere delle persone o per il progresso nelle ricerche mediche fedeli al giuramento di Ippocrate; certamente non nella prevenzione cardiovascolare, né nella salute mentale, visti i preoccupanti aumenti di queste patologie.  

Ne risulta che le verità “scientifiche” usate come conferma per poter giustificare le cosiddette “linee guida” per gli sviluppi in tutti i campi – e purtroppo anche in ambito medico e ambientale – non hanno nulla a che fare per quello che è effettivamente più sano ed etico, ma piuttosto con quello che è più conveniente a chi si impone come promotore di soluzioni ai problemi reali che gli esseri umani invariabilmente mostrano come la salute, le risorse e le necessità primarie.

Fattori integranti della salute

fattori integranti della salute

Per quanto riguarda il mito dell’aumento dell’aspettativa di vita, il primo vanto delle civiltà moderne, a riprova dello sviluppo, è rappresentato dalla longevità; ma come provato dall’aumento esorbitante di forme neurologiche, la longevità non è sinonimo di qualità della vita, anzi è oggi spesso il contrario.
Vivere con l’Alzheimer dai 50 agli 80 anni vi sembra un progresso?
Offrire una vita lunga e malata ha senso nella logica della natura? Sostenere la malattia è contro la natura.
Dagli annali asiatici ed europei notiamo che già migliaia di anni fa chiunque rispettasse norme igieniche ed avesse accesso a normale alimentazione e cure, viveva a lungo e sicuramente godeva di uno stile di vita oggi impensabile; poteva nutrirsi di cibo sano, pescare in fiumi non inquinati e godere della vita non antropizzata, ossia non storpiata dagli errori umani.

Fattori ed incidenza sulla longevità

fattori e incidenza sulla longevità

La medicina ha fatto innegabili passi avanti, degni di pregio grazie ai processi di sanificazione, alle tecniche di urgenza e alla chirurgia che salvano coloro che in passato non avrebbero avuto queste possibilità. Questi tre fattori, oltre alle disponibilità alimentari, hanno contribuito ad un aumento delle popolazioni.
Tuttavia, ancora una volta, qualità della vita e lunghezza della sopravvivenza in stato di sub-salute sono due argomenti diversi. La natura segue leggi di qualità e di raffinamento, non di durata.
Gran parte della vita sana di un individuo si basa su una buona genetica ereditata da chi ha selezionato strategie di sopravvivenza e dal comportamento. Tuttavia anche lo stesso comportamento può essere socialmente modificato.

Potremmo vedere le società moderne come enormi insostenibili macchine, intricate infrastrutture assetate di energia da combustibili fossili e programmate con segnali di input totalmente finanziari e di output geneticamente autodistruttivi, che si avvantaggiano delle debolezze umane più che dalle loro forze e che pianificano per poter trarre il massimo guadagno e non il massimo beneficio in termini di persone sane e felici. Coltivare debolezze significa ridurre la fitness genetica e quindi anche ridurre, nel tempo, la longevità e la robustezza delle popolazioni.

Il modello di speculazione in medicina nasce dallo sfruttamento della malattia ed è definito “Corporate Disease Mongering”. Tutte le strutture che si fondano e sostengono il Disease Mongering guadagnano tramite malattia e sfruttamento ambientale e sono quindi le più attive nella promozione del modello patologico e nella disincentivazione del modello preventivo.
Tutte le multinazionali che promuovono alimentazione industriale, tabacco, cereali ogm, fitofarmaci, diserbanti e sottoprodotti plastici sono ovviamente le colonne portanti di questo tempio dello sfruttamento.
Saranno anche quelle più interessate alla produzione di conservanti, addensanti e prodotti che aumentano la shelf-life (ossia, la configurazione “a scadenza”) di prodotti che devono essere commercializzati in massa e quindi alla promozione di scambio merci a basso costo e ancor più basso valore nutrizionale.

Additivi alimentari

Saranno senza dubbio quelle più interessate alla produzione di farmaci con rapido effetto ma con numerosi effetti collaterali, oppure nuovi farmaci e brevetti di anticorpi monoclonali e farmaci biologici estremamente costosi. Saranno anche quelle che investono nelle svariate operazioni mediatiche di assalto al settore della medicina complementare, di minimizzazione dell’importanza dei regimi nutrizionali sani e di oscuramento dei regimi preventivi, grandi competitors di sistemi che mirano a lauti guadagni tramite il modello di sfruttamento della malattia diffusa.

world consumption of food additives by type

Nel modello della salute la malattia è il segno di uno squilibrio funzionale da prevenire e correggere alla radice. Nel modello del profitto, la malattia significa indotto commerciale prolungato, quindi non da correggere ma da rendere meno sintomatica.
Quest’ultimo sfrutta il condizionamento operante tramite l’attenuazione palliativa dei segnali della malattia ma la lascia perdurare. In questo ignobile modello il prolungamento della malattia (la cronicizzazione) significa denaro sicuro per un tempo prolungato. Infatti, più di un terzo della popolazione dei Paesi sviluppati vive in stato di medicazione a vita (non proprio un’immagine di progresso come ce lo aspettavamo).

classical inflammation vs chronic low-grade inflammation

Il meccanismo dell’infiammazione cronica

Le buone scienze della salute creano un’idoneità genetica (fitness) attraverso:

  • Estensione dell’intervallo di tempo per la salute
  • Compressione della morbilità

Ciononostante, attualmente stiamo osservando nel mondo una tendenza opposta:

  • Riduzione complessiva della salute e della forma fisica
  • Estensione della morbilità.

Purtroppo il basso costo nella nutrizione moderna si associa spesso al consumo pantagruelico di cibi di infima qualità e quindi a malattie che diventano endemiche e costose per la società come il diabete. Ed ecco che in modo davvero paradossale, al giorno d’oggi gli alimenti sani e non trattati con pesticidi ed erbicidi sono più cari, quasi di élite. Questo diventa un altro potente deterrente che rende meno accessibili i cibi cresciuti senza per forza foraggiare l’industria del fitofarmaco o dei farmaci veterinari.

sushi
Photo by Giovanna Gomes on Unsplash

In parte le crisi ambientali e sociali che ci troviamo ad affrontare partono da ognuno di noi e spesso sentiamo dire che dopo tutto siamo noi singolarmente che, prendendo certe decisioni, indirizziamo il mercato e quindi la disponibilità di prodotti.

Tuttavia la verità è che l’avversario che dobbiamo confrontare ogni giorno non è un semplice pari; è un sistema supportato da enormi risorse tecnologiche che vanno dal neuro-marketing al policy-making, un Golia molto organizzato che non ha particolarmente a cuore la salute dei singoli ma non vede l’ora che si ammalino. La fisiologia ci insegna che il male nel corpo umano colpisce quando l’organismo non riesce a far nulla per difendersi e auto guarirsi. In modo speculare, socialmente il male prevale quando i pochi uomini buoni e forti non fanno nulla. I pochi Davide dovranno presto accorparsi e costruire strumenti per abbattere il mostruoso Golia che è cresciuto a dismisura negli ultimi 100 anni.

Questo mostro ha anche causato tossicità ambientale in cui purtroppo ci troviamo, i rischi pandemici attualissimi, le tossine che probabilmente ingeriamo tutti i giorni, il progressivo aumento di malattie tumorali anche in soggetti più giovani, di autismo e di patologie neurodegenerative lente, che dipendono anche dall’assente o carente informazione riguardo alle basi dell’ecologia vera e derivano da uno sforzo verso il giusto che è inferiore a quello attualmente investito nel promuovere ciò che crea grande profitto per un sistema dannoso per l’essere umano.

yoga equilibrium

Iniziamo a costruire, con tutti i nostri mezzi, gruppi in cui si insegna che i valori reali risiedono nei progetti eco-sostenibili collaborativi in piena armonia con la natura che ci circonda e ci è maestra.
Uniamo tutte le nostre forze a tutti i livelli raggiungibili, imprenditoriali, di ricerca e sviluppo, di investimento e di coinvolgimento sociale e impieghiamole in un nuovo re-design che parte dall’informazione svincolata da conflitti di interessi, dall’educazione di fatti reali e non quelli convenienti e dal raggruppamento umano in modo concreto, con sviluppi di progetti pratici e sostenibili come le filiere corte e l’approvvigionamento di alimenti sani, la produzione di farmaci su base vegetale quindi di sorgente totalmente indipendente, l’utilizzo di materiali non sintetici, i sistemi premianti per gli investimenti ecologici ecc.

Insistiamo nel comunicare ripetutamente il fatto che per motivi di logica del progetto biologico che ci è proprio come organismi, la salute e la felicità umana esistono solo secondo i crismi che ha dettato la natura. Così prima o poi l’intera mente umana collettiva si risveglierà a questa realtà tanto ovvia quanto indispensabile.

Condividi

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on email